venerdì 10 aprile 2009

colei che per viltade..

ecco..
Paura..maledetta paura.
Paura della paura, paura del "no", paura di guardarmi alle spalle e capire di essere andata troppo lontano.
Dolore: uno dei modi che Lui ci ha dato per comprendere, ne sono sempre più convinta, uno dei più immediati. forse troppo, ma mai inutile.
Stupore. Quello nel realizzare che è stato tutto un sogno, meraviglioso, viola, rosso, giallo, blu: caleidoscopico.
ma ora? ora sono sveglia: grigio tutto intorno e solitude.
Puro spleen, direbbe la Sister. ..
Gioia: gli amici che regalano punti di vista e consigli preziosi...consigli inattesi che fanno sorridere il cuore e gli occhi. Nessuno ha puntato il dito per dire: te l'avevo detto( sebbene l'avessero detto), ma tutti hanno spalancato le braccia per accogliere la mia incoerenza.
Sincerità, non quella della canzone, ma quella che devo usare verso me stessa; per rispondere alla domanda. (ha ragione lui, meglio essere trasparenti verso sè stessi, guardarsi senza pre-giudizi..e accettare -accettarsi)..
Felicità, per colui che rifiutando i canoni e le etichette ha ritrovato il coraggio di amare, di tentare, di osare.
Coraggio, quello che stasera vorrei avere: "prendi il telefono Mary, componi il numero TENTA....non sei tu quella che dice che i rimpianti sono pessimi?? Meglio i rimorsi!!"..
e..Viltade: stasera proprio mi rifiuto.
Stasera no.















Non dormirò più.

Dal centro di questo silenzio,
mi rendo conto
che è stato
un bellissimo,
cangiante,
inconsistente,
fragile
sogno.

La realtà è ben altra cosa:
perdonami.

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